Il metodo di addestramento in uso all’A.R.C.U.S. non prevede nessuna imposizione né coercizione o violenza, ma l’uso esclusivo del cosiddetto “metodo gentile”.
Il metodo gentile si basa sulla motivazione del cane, avvalendosi del rinforzo positivo, cioè di un premio che può consistere in un prelibato bocconcino o un gioco con cui gratificare il cane nel momento in cui esegue un’azione da noi richiesta.
Alla base della Unità Cinofila (cioè il binomio cane-uomo) c’è l’affiatamento fondato sul rapporto di reciproca fiducia e amore, binomio nel quale ognuno dei due componenti ha un compito specifico.
Se, infatti, il cane è l’unico in grado di identificare un odore sepolto sotto una valanga o sotto delle macerie, il suo padrone deve interpretarne i comportamenti ed i messaggi da questo inviati per segnalargli il ritrovamento del disperso.
L’addestramento prevede sia lezioni teoriche, riferite alla specialità che si sta conseguendo, sia alcune procedure generali (topografia, meteorologia, primo soccorso, etc.), che esercitazioni pratiche da svolgere su terreni operativi (montagna, campagna, macerie, acqua) e presso il campo di addestramento.
Il tempo necessario per ottenere risultati non è prevedibile, poiché dipende dalla capacità di apprendimento del cane, ma anche da quella del suo conduttore. In genere è previsto un tempo di 2 anni / 2 anni e mezzo per arrivare a conseguire il Brevetto Operativo, che riconosce la capacità della coppia cane/conduttore ad affrontare il soccorso di una persona scomparsa.
Durante questo periodo e poi, comunque, per tutta la vita operativa dell'Unità Cinofila, è necessario un continuo addestramento che avviene in genere in due pomeriggi della settimana, di cui uno nella giornata di sabato.
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